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giovedì 12 aprile 2018

Il piano B

Sono sempre stata (e sarò sempre mi sa) una da PIANO B, C, D etc... Una persona che programmandosi l'impensabile, ha sempre programmato anche le vie d'uscita alternative all'impensabile. Praticamente tutto.

Fin quando non ho scoperto che l'unica cosa che davo per scontata e che credevo di aver programmato bene ha dato forfait: la maternità.

Era da un po' che ci pensavo, mi piaceva l'idea di diventare mamma, ma prima l'acquisto della casa, i lavori, i mobili, poi un paio di viaggetti a festeggiamento dei sacrifici fatti e poi Lui che perde il lavoro, quindi il nostro "Progetto Genitori" ha subito dei rinvii più o meno forzati, ma è sempre rimasto lì, in attesa del momento giusto (o quello che noi credevamo giusto).

Poi ci decidiamo, iniziamo a provarci, speranzosi, infondo non avevamo niente di apparente che non andasse, io puntuale e precisa ogni mese, Lui con tutto funzionante, ma il primo mese di tentativi non accade nulla, niente anche il secondo.
Decido di acquistare gli Stick Ovulazione, proprio perché ci voleva il piano B, ma niente accade nemmeno il terzo mese di tentativi mirati.
Inizio a farmi qualche domanda, lui meno, un po' perché gli uomini fanno meno paranoie per natura, un po' perché lui di indole si fa le domande solo strettamente necessarie e mi invita a tranquillizarmi che del Piano B non c'era bisogno.

Insisto.
Iniziamo con delle semplici visite di routine e controllo per me, che peraltro ho sempre fatto con cadenza annuale. Niente di fatto, tutto a posto.

Passiamo a lui. Un semplice spermiogramma per iniziare.
E qui arrivano i dolori, ancora ricordo quando prendemmo il risultato del primo spermiogramma...

Da qui comincia veramente la nostra ricerca di un figlio. Con la mia testardaggine, caparbietà e approccio scientifico, le analisi genetiche, le file negli ospedali, i camici bianchi, i ticket, i non-ticket e ci presentiamo pronti con tutto il papiro al centro per iniziare la nostra avventura PMA.

Siamo dei sine cause, io non ho nulla, Lui non ha nulla che giustifichi uno spermiogramma così disastrato, ma tant'è che iniziamo la terapie ormonale, lui per dopare i soldatini tre mesi prima, io per fare la Gallina dalle Uova d'oro. Protocollo Lungo. Si parte.

E che cavolo, il doppio delle punture, penso da agofobica, ma vabbè, si DEVE fare.
Stimolazione soft, il rischio di iperstimolo per me è alto, arrivo al pick up e prelevano 5 ovociti (ed io che mi sentivo scoppiare) Una miseria, paragonata alla mia vicina di letto che ne aveva 15!

Non ce la faremo mai, mi ripeto, ma sto figlio io lo voglio con tutta me stessa.

Arriviamo al transfer di una sola blastocisti, le altre si sono fermate la mattina stessa, seppure di ottima qualità.
Iniziano i dolori poche ore dopo il transfer, 10 giorni di pianti e disperazione più assoluta, con quelle maledette iniezioni di Prontogest che non mi facevano sedere senza fare "Ahi"
Test, beta presenti ma deboli...iniziano le perdite, il medico che mi avvisa potrebbe trattarsi di un aborto in corso e che non si può fare altro che aspettare. Io che sembro drogata, ipnotizzata, sono il fantasma di me stessa, passo i giorni a casa, da sola, tra piangere, dormire e a guardare una serie di tv di una famiglia americana che ha 19 figli!

9 mesi dopo arrivare una palla di ciccia che ci ha cambiato la vita per sempre e per la quale ringrazio ogni giorno di essere caparbia, testarda e insistente. Sono felice di averci creduto, sperato poco devo dire, ma ripensandoci con il senno del poi avrei gestito tutto diversamente.

Chissenefrega dei mobili, dei viaggi, avremmo dovuto iniziare prima, non aspettare i 30.
Le cose sarebbero andate diversamente?
Avrei avuto Topina prima?
O forse non l'avrei avuta?

Non lo so, non lo saprò mai.
Ma sono convinta che il piano B sia sempre doveroso.


2 commenti:

  1. Concordo. Sono una che programma, avrei voluto diventare madre a 24 anni, cioè un apio di vite fa praticamente. E guardando indietro, avrei perso la persona che invece sono ora.
    Il piano B, C, D ci sta sempre, magari nascosto in un cassetto. E come te, mai avrei immaginato di dover "programmare" la cosa più naturale e bella del mondo.
    La cosa che mi fa sorridere, è che chi non è dentro il nostro mondo, continua a ripetermi "ma guarda, una volta che ti rilassi, arriverà da solo..". Ed io che penso "si, ma di miracolo ne conosco solo uno, successo ben 2018 anni fa"!

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    1. Quando dicono che queste esperienze ti cambiano è vero, stravolgono completamente la tua visione della vita.
      Tornassi indietro è vero, forse non sarei la persona che sono oggi, ma siccome tanto diversa o peggiore/migliore non sono, con il senno del poi, mi sbrigherei un po' di più a cercare un figlio. Mi prenderei più tempo su altre cose e meno su questa.

      I miracoli si leggono sui libri o si sentono raccontare dagli altri, anche a noi la vita non ha mai fatto sconti e la gente che parla è straparla dovrebbe mordersi la lingua, non sai mai chi hai di fronte e quale sia il suo dolore e non è giusto minimizzare, seppure lo si fa con nobile intento.

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