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lunedì 19 giugno 2017

PMA...ovunque!

Quando inizi a concretizzare l'idea di avere dei figli e ti imbatti nelle prime iniziali difficoltà ti senti sola, molto sola. Gli stati d'animo sono estramamente altalenanti, come i tuoi ormoni.
E' quello che è successo a me, ma sono certa sia successo a molte altre, azzarderei dire a tutte.
Inizi a sentirti diversa, anormale, inizi a chiederti cosa ci sia in voi che non va, inizi a percepire il tuo corpo e quello della tua metà come uno oggetto rotto, che ti ha tradito proprio nel momento peggiore e più inaspettato.
Intorno a te tutti che fanno figli, pance ovunque e mammine sorridenti a passeggio con i loro pargoli. Ma la realtà non è proprio come sembra.


Abbiamo scelto di non parlare del nostro percorso di PMA (fatta eccezione per 3 o 4 familiari con i quali abbiamo condiviso una minima parte del nostro percorso) per una serie di motivi,  primo fra tutti per evitare quel chiacchiericcio che riempie le giornate di molte persone e che ci avrebbe fatto diventare preso agli occhi di tutti "quelli che" e non ultimo per evitare ogni sorta di commiserazione ed ovvietà tipica di queste circostanze. Abbiamo preferito far credere a tutti che la nostra topina sia stata e sia un dono di madre natura, mentre altri più o meno velatamente e spesso per bocca di parenti e amici lasciano trapelare le loro difficoltà. Circa il 30% delle nostre conoscenze, senza contare tutte quelle persone che come noi, preferiscono non parlarne, stanno o hanno intrapreso percorsi di PMA.
Questo dato mi colpisce molto sia da un punto di vista numerico ovviamente, sia da un punto di vista umano. Mi intristisce pensare che ci siano tante, tante persone e coppie che stiano vivendo questo percorso e stiano convivendo con quella solitudine che io stessa ho sperimentato. Sarebbe bello se i consultori o i presidi sanitari della zona, invece di organizzare  solo e soltanto percorsi di preparazione alla nascita si focalizzassero anche su questo. Creando dei gruppi di incontro, che ne so, dei percorsi, qualsiasi cosa che possa aiutare a vivere meglio questo difficile percorso, quantomeno dal punto di vista psicologico (e non è poco!!).
Giusto l'altro giorno in attesa presso ambulatorio per il post vaccino della topina, mi ritrovo a condividere quei 40 minuti con una mamma e la sua bambina, una mamma che dopo poche parole scambiate mi ha confidato con un candore che in parte le ho invidiato, che sua figlia fosse frutto di un miracoloso tentativo, riuscito, di PMA. E' come se per un attimo la sua storia fosse la mia storia, come se le sue paure fossero le mie e viceversa. Ed entrambe ci siamo confidate la solitudine di quel percorso, il disagio psicologico ed emotivo e la non condivisione con le altre coppie e persone che incontravamo negli ambulatori o nelle cliniche.


Facile direte, voi ci siete riuscite, ma non è così, cosa vai a raccontare a chi ancora si bombarda ogni mese di ormoni e speranze?! Niente, io non voglio raccontare niente, non voglio "vendere" speranza ed ottimismo a basso costo, vorrei solo dare sostegno, per quello che può valere.
Le lacrime di una sono le lacrime di tutte e sinceramente se ripenso a noi, alla nostra storia, sarebbe stato bello poterla condividere con chi capiva il nostro stato d'animo, indipendentemente dai risultati.


Nessuna coppia che ha intrapreso un percorso di PMA diventa genitori per caso purtroppo.

7 commenti:

  1. E' sempre incredibile leggere di come le esperienze vissute dalle altre "piemmine" siano uguali alle mie. Certe sensazioni intendo. La paura iniziale, i mille pensieri che si affollavano nella testa quando dopo i primi tentativi andati male dicevo a mio marito "... e se qualcosa non andasse?" come se avessi dei presagi (catastrofica pure io, come vedi), la delusione, l'insoddisfazione. Ora sono alla 21esima settimana di gravidanza, dopo 4 IAD andate male e finalmente una ICSI azzeccata. E quando penso a quello che abbiamo passato, mi sento finalmente una grande. Non sono migliore delle altre, né delle mamme naturali né delle non mamme PMA, ma mi sono fatta un mazzo così per questa Fagiolina, e ti dirò, me ne vanto. Perché è l'amore che ci ha tenuti insieme. Capita anche a me però di pensare di aver forzato la mano dove non avrei dovuto. E poi mi rispondo che, cavolo, questa bambina già l'amiamo con tutto il cuore e tutta la testa, e già le stiamo dando tutto ciò di cui siamo capaci, e questo penso proprio sia anche grazie ai lividi sulla mia pancia. L'avrei amata meno se fosse arrivata naturalmente? No, non credo, l'amore per i figli dev'essere totalizzante. Ma ce la siamo sudata. E per me lei ha già l'appetito di mimo marito, scherzo dicendo anche a chi sa, che spero tanto non abbia il nasone di mio marito, mentre lui spera che abbia i miei occhi chiari ed i suoi capelli scuri. Stiamo provando non dico a dimenticare da dove viene questa cucciola, ma proviamo a sentirci finalmente "normali". Io me la voglio godere questa fetta di vita, dico davvero. Perché come dici tu la PMA è un percorso ad ostacoli ed in salita, e nessuno o quasi ti tende la mano o ti indica la via più semplice, se non noi corridori. Io la penso come te, non ho parlato a molti del nostro percorso, perché non è facile da capire o da condividere. Ma ammiro te e la mamma che hai incontrato perché vi siete confidate così apertamente...
    Scusami se ho risposto a tutti i tuoi post in un colpo solo! :) Ma mi piaci già, e sento che mi capirai.
    Mi piacerebbe sapere di più su di te, e se vuoi ti aspetto sul mio blog manchisolotu.wordpress.com

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  2. Mi sono chiesta perché anche dopo il successo di una gravidanza, attesa e desiderata più che mai, abbiamo bisogno di sentirci "normali", ma poi mi sono risposta che alla fine conta il risultato e non la strada che prendi per arrivarci.
    Grazie per le tue parole! ;)

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  3. Devo avere già scritto da qualche parte nel mio blog, che avevo letto di una psicologa che definiva la scarsa fertilità (figurati la sterilità) come un'esperienza disumanizzante. Ti aspetti che la mattina sorga il sole, e poi un bel giorno non sorge. E questo ti destabilizza. Credo che ottenere il tanto desiderato risultato ci "rimetta in carreggiata", ci reinserisca nell'umanità anche se detta così è un po' bruttina come cosa. Io mi sento normale, devo dirtelo. Prima mi sembrava che la gente mi guardasse e parlottasse chiedendosi come mai ancora niente bebé; ora mi sorride e mi dà supporto. E' egoismo probabilmente, ma oh, tant'è! Ma qual è stato il tuo percorso? Ti senti davvero in colpa per quello che hai ottenuto? Mi piacerebbe approfondire questo aspetto.
    PS e complimenti per il restyling! ;)

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    1. No in colpa no, quello mai. Certe volte mi capita di pensare che forse ho forzato le cose, ma sono pensieri momentanei che si dissolvono quando guardo lei che è tutto il mio mondo. Penso che la PMA sia un percorso che ci cambia, irreversibilmente, anche se non ho ancora capito il come ci cambia, per quanto mi riguarda. So che sono ancora arrabbiata con la vita, quello sì, ma è uno sentimento inutile e me ne rendo conto, forse mi servirà solo più tempo per metabolizzare. Chi come noi intraprende percorsi di pma tocca livelli di sofferenza notevoli, vive il tempo dell'attesa a piccole boccate di ossigeno, come se non bastasse.
      Il tuo non è egoismo, così come non lo è stato il mio e quello di nessun altra, è voglia di essere felice per quel risultato atteso, sofferto e finalmente raggiunto.
      Il mio percorso è stato rapido e devastante!:)
      Dopo un anno scarso di ricerca abbiamo iniziato i primi controlli e sono emersi dei soldatini storditi, pigri e malconci. Da lì la sentenza che naturalmente sarebbe stato molto molto difficile ottenere qualcosa, perciò abbiamo scartato subito le IUI e siamo passati alla terapia d'attacco con un ICSI che ci ha dato 5 embrioncini di ottima classe, ma in 5 giornata ne è arrivato solo uno e solo quello mi trasferirono dicendomi di non crederci troppo...è arrivata la nostra topina!

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  4. Che dire anche io non ne parlo volentieri, pochi lo sanno e a me va bene così. L'anno scorso quando ho iniziato il percorso avevo il terrore che qualcuno lo potesse scoprire. Non ero pronta nell'essere compatita, le mille domande del tipo, a che punto siete? Quando riproverai la prossima volta? etc... Il chiacchiericcio poi quello lo odio... Ancora ricordo qualche anno fà, una coppia di amici che ancora frequentiamo che mi raccontavano di 2 loro conoscenti che appunto stavano tentando con la PMA. A me quella cosa non è piaciuta. Perché mi devi raccontare di questi 2 ragazzi. Che senso ha? A loro infatti non ho detto nulla. Anche se credo che abbiamo fiutato qualcosa. Naturalmente se ne dovessi parlare ora, e non 1 anno fa, lo farei più serenamente senza mille pippe mentali. Un pò perchè sono stanca e un pò perchè credo proprio non ci sia nulla di male. Ho sempre anche pensato che se un giorno dovessi diventare mamma grazie la PMA ne avrei parlato senza problemi. Ma sono solo pensieri...ad esserci credo sia proprio diverso....

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  5. Come le altre già sanno, io non ho mai fatto mistero di star affrontando un percorso di pma. Con questo non voglio dire che sia giusto o sbagliato dirlo o celare la cosa... per noi va bene così, soprattutto perchè preferisco dire subito che stiamo facendo la pma, che dover giustificare il perchè non ho figli. Se dico che sto facendo la pma la gente smette di chiedere e solo chi davvero è interessato poi ti domanda come va. La cosa non mi disturba minimamente, se devo essere sincera.
    Per il resto invece condivido tutto. Il sentirsi diversi, inabili a fare qualcosa che dovrebbe essere naturalissimo e che riesce apparentemente a tutti, anche a quelli che i figli non sanno tirarli su o non sanno apprezzarli.
    Devo dire che fino a qualche mese fa l'idea di non avere figli mi devastava.
    Adesso, da quando ho fatto la prima ivm, sono appagata. Sono felice della mia vita così com'è. Un figlio può solo aggiungere gioia a qualcosa che è già bello così com'è. Per cui sarò immensamente felice se finalmente avremo un figlio, ma al momento non mi sento più così aggrappata all'idea a scapito della mia felicità quotidiana.

    Ti auguro con tutto il cuore di coronare il sogno del secondo figlio :) so che è dura rifare tutto da capo, ma se senti che è la cosa giusta, perchè no ^^

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  6. Riuscire a trovare il proprio equilibrio durante la ricerca della maternità è cosa rara e ammirevole.
    Indipendentemente da come andranno le cose sentire e sapere di "bastarsi" a vicenda è la vera ricetta della felicità di coppia secondo me,molte coppie non reggono nemmeno le fasi iniziali. Ti auguro di diventare mamma molto presto, così vi cimenterete anche la più dura delle prove di coppia:essere genitori.
    Ti abbraccio!

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